Sfolgorante
incontro!!!!!
Alla sera del cinque
di marzo entusiasmante serata al circolo sociale di Caposelvi:
Il calore d’un camin
fiammeggiante ci ha accolto e subito lo stare insieme è
diventato ragion del nostro piacere benvenuto la lettura della
poesia.
Marzo, che mette nuvole a soqquadro
E le ammontagna in alpi di broccati
Per poi disfarle in mammole sui prati,
accende all’improvviso, come un ladro, un’occhiata di sole,
che abbaglia acqua e viole.
Con in bocca un fil d’erba primaticcio
Marzo è fanciullo in ozio, a cavalcioni
Sul vento che separa due stagioni; e, zufolando, fa, per suo capriccio,
con strafottente audacia,
il tempo che gli piace.
Stanotte, fra i suoi riccioli spioventi
Sul mio sonno a rovesci e a trilli alati,
il flauto di silenzio dei suoi fiati
vegetali svegliava azzurri e urgenti
nel mio sognarlo, e fuori ne son sbocciati fiori
Arturo Onofri
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In allegria già i
calici sono pieni. e’
il Chianti Classico Colli Aretini DOCG
2003. Rosso rubino
con cupe sfumature e un unghia di tenero rosato. Profumi di
viola amarena e terra. In bocca sale l’alcool generoso
accompagnando una morbidezza che diventa tannino scendendo in
gola. E lì ancora lo sentiamo. Siamo ai primi e ci accompagna il
Ceppeto Chianti Classico DOCG 2001. Ammirati dal suo rosso
rubino carico al naso sentiamo un ricordo gentile d’erbe e
spezie che ci fa grati. In bocca corre con piacere e raddoppia
le nostre sensazioni. Trepidiamo ormai. Questa scala
cieli ci entusiasma! Ecco arrivare il Ceppeto Riserva.
Intimiditi a lui ci accostiamo. Il colore ci esalta. Bello e
variante, dal rosso al blù di una cupezza che mette allegria.
Nei nostri cassetti della memoria resterà questa emozione. Tra
le labbra magie di rotondità e di questo corpo che è più forte
di noi, è lui che ci guida. E alla fine siamo e all’inizio
ritorniamo. Nel silenzio che grandi eventi precede il calice
abbiamo colmo del Campolucci, solo così amo chiamarlo. Silenzio
teologico amorevolmente cullando la coppa. Rosso che nelle
cattedrali le vetrate avaramente propongono. Scintilla. E
ancora. Chi siamo? In questo calice che cosa incontriamo? Tolle
et bibe! Prendi e bevi. Con rispetto amiamo questo ribes e
cioccolato e tabacco. Sorsi trepidi beviamo. Di questa terra
siamo figli. Un inno nascer sentiamo! Di questo e di
altro ancora ringraziare l'amico Roberto Giulio Droandi
dobbiamo. Coltivatore appassionato, cultore della buona
tavola e del buon vivere, generoso quanto schivo, a lui
siamo grati per questo benediddio!!!!!
Fraterni saluti.
Paolo |