Campo di
Tabacco
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SIGARI
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Nel 1627, in una lettera, Johann Johann Joachin von Russdorf, racconta
della nuova moda che allora vedeva diffondersi rapidamente. “Introdotta
da pochi anni dall’America nella nostra Europa, che potremmo chiamare:
una gran bevuta di nebbia. Supera tutte le passioni vecchie e nuove per
il bere. Uomini dissoluti, infatti, sono soliti bere il fumo di una
pianta che essi chiamano “nicotina” o tabacco, con avidità ed
entusiasmo.” Infatti la parola fumare entrerà in uso comune solo alla
fine del secolo. E’ una novità assoluta.. Deve il suo nome a Jean Nicot,
ambasciatore francese in Portogallo, che lo introdusse in Francia alla
metà del ‘500. L’effetto del tabacco è simile a quello dell’alcol: per
il sistema nervoso è un calmante. Produce rilassatezza e allo stesso
tempo, stimola la concentrazione. Queste qualità ancor oggi sono
apprezzate. Sono cambiati gli utensili atti a “bere il fumo”.
Inizialmente era la pipa lo strumento principe per questo consumo. Il
sigaro apparirà solo all’inizio dell’ottocento e la sigaretta nella
seconda metà dello stesso secolo. Questa evoluzione è segnata
dall’evoluzione stessa dei consumi che comincia già nel 5-600. Consumare
sempre più in fretta e sempre di più. L’uso del tabacco ne dimostra la
storia. La pipa richiede non solo estrema attenzione nell’uso ma anche
una serie di attrezzi di supporto. La comparsa del sigaro semplificherà
le cose: è già pronto. Basta tagliarlo ed infilarlo in bocca. Non solo,
poco dopo venne l’invenzione del fiammifero che relegò i macchinosi
acciarini nei musei. L’arrivo della sigaretta, diffusa dai russi durante
la guerra di Crimea (1853), segna un’altra tappa. Non solo è tutto più
rapido ma anche la durata diminuisce sostanzialmente. Insomma è un
simbolo della vita moderna. Anche i consumatori abituali cambiano, dalla
classe sociale operaia e proletaria, diventerà simbolo di borghesi,
benestanti e oziosi, poi a tutti gli strati sociali. Non solo. Da forma
patriarcale diventa d’elezione per le donne. Ne sottolinea il ruolo
attivo e l’emancipazione agognata. Anzi diventa simbolo di femminilità.
Il luogo d’elezione del fumare cambia: dalle stanze private o riservate,
si spande per le strade, piazze e parchi. Incominciano a fioccare i
primi divieti di fumo in pubblico, pensate un po’!
E così si arriva ai giorni nostri, dove esistono divieti sempre più
precisi e dettagliati mirati a limitare
la diffusione del fumo e dei danni correlati. |
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LAVORAZIONE
Alla metà di luglio viene effettuata la
cimatura, ossia vengono tagliate le
foglioline che si affacciano in cima alla
pianta. Alla metà di agosto le foglie della
parte superiore della pianta, che si
presentano con delle bollature, sono pronte
per essere raccolte. Queste foglie saranno
quelle che poi verranno usate per il
rivestimento dei sigari. E’ importante che
le foglie abbiano raggiunto un ugual grado
di maturazione, devono presentare lo stesso
colore e consistenza. Le foglie devono
essere trattate con estrema cura per evitare
piegature o lacerazioni. Le foglie saranno
portate in appositi locali e depositate nei
luoghi predisposta riceverle. Tutte queste
operazioni richiedono cura ed attenzione.
Durante il mese di settembre si provvede
alla raccolta delle restanti foglie che
saranno riposte, appese, nei locali di
stagionatura. Qui avviene il processo di
stagionatura: vengono accesi dei grandi
fuochi generalmente con legno di quercia. Il
calore prodotto ed il fumo concorrono a
formare le caratteristiche tipiche del
sigaro. Finita questa operazione il tabacco
viene messo in locali aerati per completare
il processo di seccatura e stagionatura
delle costole delle foglie. Esiste anche la
pratica della seconda cura, un po’ alla moda
del vino e del governo alla toscana.
Nuovamente il tabacco subisce un processo di
riscaldamento e affumicatura che rende le
foglie più scure, brillanti e profumate.
Quando già l’inverno è alle porte, si
procede alla mazzatura. Divise per qualità,
colore e resistenza, le foglie vengono
legate tra di loro, formando grossi mazzi,
che saranno a loro volta stivati negli
scatoloni, pronti per il viaggio verso la
manifattura. Il tipo di tabacco usato è il
Kentucky, che prende il nome dallo stato
degli USA, dove, da sempre, è coltivato. La
Toscana è nello stesso parallelo dello stato
americano. Quindi luogo da sempre deputato
alla coltivazione del tabacco.
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